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Schemi ottici dei telescopi: Schmidt-Cassegrain

Compatti e caratterizzati da generosi diametri e lunghezze focali gli Schmidt-Cassegrain rappresentano il compromesso ideale che è in grado di soddisfare ogni esigenza, sia fotografica sia visuale, in pratica si tratta di tubi ottici “tuttofare”.

Quando si parla di telescopi “catadiottrici” si fa riferimento a strumenti ibridi composti da un mix di elementi rifrangenti (lenti) e riflettenti (specchi) nel loro schema ottico.

L’astronomo tedesco Bernhard Schmidt realizzò il primo telescopio catadiottrico nel 1930. Il telescopio Schmidt era composto da uno specchio primario sferico posizionato nella parte inferiore del telescopio e da una lastra correttrice di vetro nella parte frontale.

Il telescopio Schmidt fu il precursore del design più famoso di oggi, il telescopio Schmidt-Cassegrain o SCT che incorpora anche degli elementi ottici inventati dal professore Laurent Cassegrain.

Nei telescopi SCT la luce entra nel tubo ottico attraverso la lastra correttrice e poi si riflette sullo specchio primario alla base del tubo e quindi allo specchio secondario montato sulla lastra correttrice di Schmidt. Il secondario riflette la luce attraverso un foro nello specchio primario fino a raggiungere l’oculare che si trova posteriormente.

Celestron NexStar6SE
Celestron Nexstar 8SE

IL PRIMO GRANDE SCT

Nel 1970 Celestron iniziò a produrre telescopi amatoriali acquistabili dal mercato consumer; il Celestron 8, o “C8” come fu chiamato subito dagli astrofili, rivoluzionò il mondo dell’astronomia amatoriale e la sua influenza è tutt’ora evidente nel mercato.

Il Celestron 8 SCT era dotato di un tubo ottico color arancione, apertura di 8 pollici, peso leggero, portabilità migliore e un sistema ottico di f/10, in grado di fornire un buon ingrandimento. Una serie di accessori pronti all’uso rese le fotografie celesti semplici e popolari.

Il sistema completo prevedeva una wedge equatoriale che gli astrofili utilizzavano per inclinare il sistema alla loro latitudine, nonchè prevedeva un treppiede robusto e pieghevole.

Molti telescopi della Celestron si basarono su questi design collaudati, tra cui CGEM, Edge HD, CPC, NexStar SE e Advanced VX.

Celestron C8 XLT

COSA CONSIDERARE

Il primo vantaggio di un telescopio catadiottrico è il suo design compatto associato ad un peso non eccessivo supportabile anche da montature meno robuste.

Questo tipo di strumento è spesso lungo un quarto paragonato alle dimensioni di un riflettore e di un rifrattore. Questa caratteristica rende il telescopio catadiottrico uno strumento facile da trasportare e maneggevole.

Come i rifrattori, i telescopi catadiottrici sono caratterizzati da un tubo chiuso. L’acclimatamento di uno SCT impiega decisamente più tempo di un riflettore a tubo ottico aperto a parità di diametro. Per accelerare l’acclimatamento i telescopi Celestron hanno installati dei filtri d’aria dietro allo specchio primario che consente un ricircolo d’aria costante.

Schmidt-Cassegrain Schema Ottico
Schema Ottico Schmidt-Cassegrain

PRO

  • Compatti e trasportabili, nonostante la media lunghezza focale (f/10).
  • Tuttofare, ideali sia per osservazione sia per fotografia di galassie, ammassi, nebulose, pianeti, Luna, etc.
  • È possibile ridurre la lunghezza focale per velocizzare il tubo.

CONTRO

  • Necessità di costanti controlli e aggiustamenti della collimazione.
  • Più costosi rispetto agli equivalenti diametro newtoniani.
  • Tempi elevati per l’equilibrio termico delle ottiche.
Celestron CPC800
Celestron CPC 800 XLT